L’Ordinanza del Ministero della Salute non basta ad arginare questo fenomeno criminale che purtroppo non accenna a fermarsi ma continua a dilagare in tutta Italia. Rosati: l’avvelenamento è il modo più subdolo, vigliacco e crudele per uccidere. Con la vostra firma possiamo chiedere una legge nazionale definitiva, pene più severe e una efficace tracciabilità della compravendita di tutti quei veleni facilmente reperibili sul mercato come topicidi e lumachicidi.
Il 10 dicembre si celebra come ogni anno la Giornata Internazionale per i Diritti Animali, una ricorrenza fissata nella stessa data della stesura della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani proprio per cercare di accorciare le distanze tra l’uomo e l’animale ed estendere i concetti di giustizia, libertà e rispetto a tutte le specie viventi senza distinzione.
Quest’anno, in occasione di questa importante giornata, LNDC Animal Protection ha deciso di lanciare una petizione su un argomento urgente e molto importante: la necessità di una legge contro la preparazione e l’uso di esche e bocconi avvelenati che uccidono ogni anno centinaia di animali. Attualmente questa “usanza” criminale è regolamentata e sanzionata da un’Ordinanza del Ministero della Salute che da alcuni anni viene rinnovata ma che non basta ad arginare il problema. I casi di animali – domestici e selvatici – avvelenati sono sempre più frequenti e rappresentano una vera e propria piaga a livello nazionale.
“Le violenze sugli animali sono purtroppo all’ordine del giorno”, ricorda Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection, “ma l’avvelenamento resta il modo più subdolo, vigliacco e crudele per uccidere. L’animale, attirato dalla fame, mangia fiducioso il boccone che poi in realtà lo porterà a morire tra sofferenze davvero atroci e una lenta agonia. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’escalation di questo genere di uccisioni e abbiamo denunciato tantissimi casi in tutta Italia”.
“Pensiamo sia necessario che lo Stato si doti finalmente di una legge nazionale che recepisca e rafforzi i contenuti dell’Ordinanza ministeriale attualmente in vigore e che stabilisca più efficaci sanzioni penali e amministrative, costituendo un vero deterrente per questo tipo di condotte. Allo stesso tempo, è opportuno che venga garantita una efficace tracciabilità di chi acquista tutti quei veleni facilmente reperibili sul mercato, come i topicidi e i lumachicidi, in modo da agevolare le indagini. Non è più possibile affidarsi a una semplice Ordinanza che da un momento all’altro potrebbe non essere più prorogata. L’abbandono di sostanze tossiche rappresenta un serio rischio anche per la popolazione umana, per i bambini, per l’ambiente e per la fauna”, commenta Michele Pezone – Responsabile LNDC Diritti Animali.
“Abbiamo deciso quindi di avviare una petizione indirizzata al Parlamento e al Governo per dimostrare che questo argomento è sentito da tantissime persone e deve essere una priorità per difendere gli animali, l’ambiente e i cittadini. Grazie alle vostre firme potremo fare pressione affinché questo genere di comportamenti ricevano la giusta punizione e magari aprire la porta per pene più severe in generale. Nel frattempo, è importante che chiunque venga a conoscenza di un avvelenamento di animale, di sua proprietà o meno, sporga immediatamente denuncia presso le autorità competenti”, conclude Rosati.